Da piccolo volevo diventare infermiere, a vent‘ anni invece, fui assunto come manutentore in “Alfa Romeo”. Tempo dopo, mi fu proposto di diventare infermiere di fabbrica; accettai e frequentai un corso di infermiere professionale (coincidenza?). Ricordo che la mia tesi aveva come tema i tumori del retto. Dopo un certo periodo decisi di voler prestare la mia opera presso una struttura ospedaliera e partecipai ad un concorso al 1° Policlinico di Napoli, lo vinsi e mi trasferii in quella struttura. Tra tutti i colleghi che vi incontrai mi fu particolarmente caro Enzo Montano col quale entrai subito in sintonia. Era allegro, ma serio e professionale, come deve essere ogni infermiere. Nel 2004, feci richiesta di essere posto in quiescenza (con 38 anni di contributi allora era possibile) vi riuscii e, una volta libero, mi dedicai a tempo pieno all’attività di attore (altra mia vecchia passione) che mi portò ad essere un pò nomade e quindi a perdere di vista amici e colleghi napoletani. A novembre 2011 scoprii di avere un tumore del retto (coincidenza?). È facile immaginare lo stato in cui mi ritrovai, pensando al futuro (semmai ne avessi avuto uno!). Ma reagii immediatamente recandomi al 1° Policlinico presso la “VIII Chirurgia” dove, sapevo, che trattano egregiamente e con tanto successo queste patologie. In quella struttura, in un primo momento dovetti superare le resistenze verso un edificio piuttosto antico e dalle mille difficoltà strutturali ma il calore umano e la professionalità di medici ed infermieri mi fece immaginare di essere nel più moderno ed efficiente degli ospedali occidentali. Durante la degenza ritrovai l’assistenza di Enzo Montano che è specializzato in “stomie” (coincidenza?). Dopo l’intervento al quale fui sottoposto mi ritrovai a far parte del popolo degli “stomizzati” e, pur avendo un forte carattere, caddi in uno stato psicologico a dir poco catastrofico. Durante la degenza l’unico faro erano gli angeli bianchi, sia in camice che in divisa e, senza disprezzare gli altri, il turno Enzo Montano – Enzo Russo rendeva solare anche la più uggiosa delle giornate invernali. Tornato a casa ripiombai nello sconforto ma per fortuna tornò Enzo Montano! Avevo visto giusto, stimandolo e volendogli bene come amico e collega e adesso, da paziente, lo stimo ancora di più. Egli con grande sensibilità, con notevole professionalità ed ammirevole dedizione, ci aiuta a risolvere oltre le difficoltà tecniche innanzitutto le nostre problematiche socio-psicologiche anche quando non è in servizio, persino telefonicamente. Insomma è una sorta di “Angelo Custode”. Per concludere: tutte le “congiunture” sopra dette sono coincidenze o è… tutto già “scritto”?