La mia vita con la stomia
Stefano, ileostomizzato, racconta la sua esperienza con la stomia
Stefano, ileostomizzato, racconta la sua esperienza con la stomia
Salve,
sono Stefano ho 58 anni e vivo tra il Valdarno e Genova. La mia vita è cambiata tanti anni fa quando, mentre lavoravo ad una macchina con uno strumento di puntamento con all'interno una croce, ad un certo momento non vidi più questa croce, mi recai dal mio caposquadra e dopo poco crollai a terra. Mi portarono subito a casa, la mattina vedendo del sangue nelle feci, effettuai subito degli accertamenti e mi fu diagnosticato, erroneamente, sangue da emorroidi. Dopo poco tempo accusai dei dolori in fondo all'addome e il medico di famiglia mi consigliò di passare una visita da un gastroenterologo, così fui ricoverato a Firenze Careggi nel giugno del 1987 e dimesso poco dopo con diagnosi: rettocolite ulcerosa cronica severa. Trascorsi alcuni mesi di convalescenza a casa i dolori si ripresentarono nuovamente, mi fu consigliato, quindi, di passare una visita dal Prof. Tonelli, chirurgo. Ricoverato a Careggi il 17 novembre 1987 e operato d' urgenza il 26 novembre per un’emorragia interna: colectomia totale con ileostomia destra. Dimesso il 14 gennaio 1988. Successivamente fui operato altre 5 volte. Durante il ciclo degli interventi ero assistito dall'enterostomista Imperia Tagliaferri, e dalla Dott.ssa (ora Prof.ssa ) Rosa Valanzano.
Nel corso dei periodi di degenza a casa, mia madre, ora deceduta, si teneva spesso in contatto con le consulenti della ConvaTec: Antonucci, Pallotti, Guerra, molto importanti per noi per avere delle direttive nella gestione della stomia.
Le mie condizioni di salute peggiorarono e fui ricoverato di nuovo, il Prof. Tonelli convocò tutti i suoi collaboratori in sala delle medicazioni, e rivolgendosi a me, disteso sul lettino, con voce commossa mi disse: “Stefanino, la barca si è arenata, come vuoi stare, orizzontale o verticale?”. Mi sono sentito crollare il mondo addosso, mi feci forza e gli dissi: “Professore cerchi di farmi rimanere verticale”.
Il giorno successivo, il 17 Febbraio 1989, praticò il 6° intervento con l'asportazione della pouch anastomosi ileo-anale a T-T (detta a j) e rifacimento dell'ileostomia a sinistra, caso raro, arrivando così all'ileostomia terminale permanente. Dimesso il 3 Marzo 1989. Trascorso circa 1 anno, il 20 maggio 1990 i miei amici organizzarono una gita in montagna, sul monte Acuto (1400 slm) così con immenso entusiasmo partecipai anch'io, sfidando le avversità che potevo incontrare, essendo stata la prima uscita da ileostomizzato e da persona che aveva avuto dei grossi problemi di salute. Tutto andò bene, la forza giusta, lo spirito uguale, al rientro controllai la placca, aveva resistito al massimo, di conseguenza mi sentii una persona speciale, senza frontiere, uguale, anzi meglio dei miei amici, che non avevano passato quello che avevo passato io, e da lì capii che la vita era cambiata solo in piccola parte. Modificai la bicicletta da corsa adattandola alle necessità del caso, e ripresi ad allenarmi, con moderazione. Sempre in quell’anno fui assunto come “categoria protetta” in una ditta orafa come operaio al banco, lavoro adeguato al mio grado di invalidità che ho svolto per 25 anni, e quindi in pensione.
Il 13 Settembre 1992, partecipai al Raduno Nazionale ciclistico di Bologna, di circa 50 Km. Nella borsa insieme ad altri accessori per la persona misi l'occorrente per un eventuale cambio placca. Durante lo svolgimento del raduno mi sentivo un professionista dalla carica che avevo, e all'arrivo insieme a tutti gli altri compagni di squadra mi sentii un leone e mi commossi quando tutti vennero a farmi i complimenti, però il momento più commovente fu l'abbraccio dei miei genitori, ed in particolare quello di mia madre, che alla partenza piangeva non volendo vedermi partecipare perché temeva il rischio a cui potevo andare incontro. Mi recai negli spogliatoi di una palestra per controllare la placca, e accertai che anche questa volta non mi avesse tradito. Sono passati ormai 30 anni, durante tutti questi anni, avendo avuto fiducia nei prodotti ConvaTec sono tornato a fare delle passeggiate in montagna, ultimamente al lago di Molveno, giri in bicicletta, con la moto, al mare, e tante altre cose.
Trascorsi degli anni dall'ultimo intervento sono stato operato il 15 settembre 2015 dal Dott: Scaringi a Careggi per una Viscerolisi estesa (blocco intestinale). In pensione per motivi di salute, prima dializzato per insufficienza renale, poi dal 06 Novembre 2016 Trapiantato. Per ora conduco una vita normalissima, l'attività sportiva che pratico adesso è fare delle passeggiate a passo veloce di circa 5km cadenzate settimanalmente come una persona che non ha avuto nulla di tutto quello ho passato io, perché l'importante è avere sempre massima fiducia in noi stessi, nei prodotti che noi usiamo e nel futuro di fronte a noi.
Nel mese di Aprile a Pisa si è svolto il programma recovery me+ di ConvaTec in collaborazione con l'Associazione A.S.TOS., molto importante e educativo, spiegato bene dall'esperto stomaterapista e successivamente fatto eseguire ai partecipanti all'incontro e controllati dall'insegnante della corretta esecuzione, per poi ripeterlo al momento della necessità, utile la guida alla riabilitazione che viene inviato a casa su richiesta dall'interessato.
Stefano Cappelli