La storia di Angelo è non solo quella di una malattia drammatica, ma anche della vera e propria battaglia che Angelo ha dovuto sostenere per mantenere il suo posto di lavoro, una volta giudicato invalido e quindi non idoneo a svolgere il suo lavoro.
In particolare - racconta nella sua lettera - decide di sottoporsi a un intervento per eliminare la stomia, perché gli avevano detto che con quella "menomazione" non avrebbe potuto rientrare in servizio. La conseguenza di questa decisione furono altri otto rischiosi interventi chirurgici, solo per poter riavere il proprio lavoro.
Della lettera di Angelo ci ha colpito la tenacia e la combattività nel prevalere sulla malattia, di cui non accetta la condizione limitante, e nel far valere i suoi diritti.
Il suo più grande desiderio è quello di continuare a lavorare come ha sempre fatto, con impegno e dedizione, per poter assicurare alla sua famiglia un futuro sereno. Il consiglio che Angelo ci regala è di reagire e andare avanti con coraggio perché la vita continua.