Sono un’insegnante in pensione, lavoro che facevo con passione e che ho lasciato quando mi sono resa conto che stavo perdendo l’entusiasmo. Ho ancora un ottimo rapporto con i miei ex allievi, tanto che, quando sono stata operata a causa di un tumore alla vescica, sono stata seguita da una mia ex allieva, Claudia, oggi infermiera; è stata lei a darmi i primi suggerimenti su come gestire la stomia. L’intervento si è reso necessario perché non rispondevo più alle terapie e il rischio era che il tumore si diffondesse. Non sapevo come sarebbe cambiata la mia vita dopo l’intervento. La prima persona a prestarmi aiuto è stata Cinzia Terribile del Servizio ConvaTel, che mi ha suggerito di rivolgermi ad uno stomaterapista. All’inizio mi seguiva Armando Mottola del Gemelli, ma l’Ospedale era troppo lontano da casa mia; adesso mi rivolgo a Carlo Orrù, del Sant’Eugenio, che è una grande persona.
All’inizio non si può tornare subito a fare tutto: bisogna ricominciare a dedicarsi alle singole attività, gradualmente, ogni giorno capendo fino a che punto puoi spingerti, quanto sei autonoma nella gestione della stomia. Anche riprendere a guidare non è una banalità; mi ricordo che le prime volte mi preoccupavo, ovunque andassi, di trovare sempre un bagno, per essere sicura di poter controllare la stomia e svuotare la sacca. Ovviamente, era un bisogno di sicurezza emotiva che ho riconquistato passo dopo passo; mi è bastato prendere qualche piccolo accorgimento in più, come scegliere gli indumenti che ritenevo più opportuni o portare con me qualche sacca di ricambio, per sentirmi tranquilla e a mio agio. Ho letto sulla rivista ConTatto che è possibile tornare a fare il bagno al mare: Carlo Orrù mi ha dato coraggio in merito con una semplice domanda: “Tu la doccia la fai? La sacca si stacca o ti dà problemi? E allora perché non dovresti fare il bagno al mare?”. Non vedo l’ora di tornare al mare quest’estate!
Dopo un anno dall’intervento posso dire di essere riuscita a riprendere la mia vita: più che la stomia, la grande difficoltà che ho affrontato in questo periodo è stata la perdita di mio marito, compagno di vita (stavamo insieme da quando avevamo 14 anni!). Ho imparato a convivere con la stomia e a chi vive la mia stessa esperienza dico che l’importante è non farsi prendere dal panico, anche quando si incorre in qualche piccolo “incidente” di percorso. Personalmente, ringrazio Dio che c’è lo stoma: è un motivo per prendermi cura di me.